Prosegue la ripresa per l’industria, frena il turismo, cresce il mismatch e la domanda di lavoratori immigrati
A gennaio le imprese programmano poco meno di 458mila contratti che saliranno a circa 1,2 milioni nel primo trimestre 2022. Crescono, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le entrate previste (+112mila su gennaio 2021 e +265mila in confronto al trimestre gennaio-marzo 2021). Nonostante le difficoltà legate ai rincari dell’energia e di molte materie prime, l’industria prosegue nella tendenza espansiva e programma per il mese di gennaio 150mila entrate. Sono alla ricerca di personale soprattutto le imprese delle costruzioni, seguite dalle imprese della meccatronica e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo. Nel complesso i settori del terziario totalizzano 307mila entrate: in testa i servizi alle imprese, seguiti dal commercio e dai servizi alle persone. Positivo anche il confronto rispetto a dicembre 2021, con 104mila contratti in più (+29,4%), per tutti i settori economici tranne che per il turismo dove pesano le crescenti incertezze legate all’andamento dell’epidemia nelle ultime settimane (-14,6% rispetto a dicembre 2021).
Prevalgono i contratti a tempo determinato (181mila unità, +55mila rispetto allo scorso anno), seguiti poi da i contratti a tempo indeterminato (116mila unità, +26mila rispetto), quelli in somministrazione (70mila, +20mila rispetto allo scorso anno), di collaborazione (19mila, +6mila rispetto a gennaio 2021), in apprendistato (17mila, + 3mila rispetto al 2021) e le altre forme di contratti alle dipendenze (11mila, + 6mila rispetto al 2021) e non alle dipendenze (44mila, -4mila rispetto a un anno fa).
Cresce ancora a gennaio l’indicatore della difficoltà di reperimento: rispetto ad un anno fa aumenta di 5 punti percentuali raggiungendo il 38,6% delle entrate programmate. Tra le azioni intraprese dalle imprese per fronteggiare la difficoltà di reperimento, la più diffusa è quella di assumere figure con competenze simili rispetto a quelle ricercate per poi formarle in azienda, soluzione adottata nel 38,6% dei casi. Mentre nel 17,2% dei casi le imprese affronteranno la difficoltà di reperimento offrendo una retribuzione superiore rispetto alle condizioni contrattuali mediamente proposte per il profilo ricercato.
A gennaio sono 73mila i contratti proposti a lavoratori immigrati, pari al 16% del totale entrate programmate. Cresce di 27mila unità la richiesta di immigrati rispetto allo scorso anno (+59,1%), quando gli ingressi programmati sono stati circa 46mila, con un incremento di circa 11 punti percentuali anche della difficoltà di reperimento (47,0% rispetto al 36,3% di 12 mesi fa).